Segnalo la mostra GAUDI’ E LA SAGRADA FAMILIA. PARABOLA E IPERBOLE DELL’ARCHITETTURA allestita presso la Passeggiata Coperta Bastione St. Remy, a Cagliari fino al 19 febbraio 2011, sta riscuotendo grande successo di pubblico e di critica a livello nazionale ed internazionale.
La mostra sarà successivamente ospitata ad Alghero.
Cagliari,
Passeggiata Coperta,
Galleria Umberto I,
Bastione di St. Remy.
Durata mostra: dal 20 dicembre 2010 al 19 febbraio 2011
Orari: tutti i giorni dalle 9.30 alle 21.00. Ingresso gratuito.
Ufficio stampa e didattica: Chiara Elena Balasini per Arteficio, Associazione Culturale
Informazioni e prenotazioni: chiarabalasini@hotmail.com Chiara Elena Balasini cell. 347.8332110
Laboratori didattici: per le scuole inferiori (bambini dai 6 ai 13 anni) e per le scuole superiori a partire dal 17 gennaio 2011
Visite guidate gratuite: dal 21 dicembre 2010, tutti i giorni dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00
Cagliari, Passeggiata Coperta, Galleria Umberto I, del Bastione di St. Remy,
20 dicembre 2010 – 19 Febbraio 2011
aperta tutti i giorni dalle 9.30 alle 21
Lunedì 20 dicembre presso la Passeggiata Coperta del Bastione St. Remy a Cagliari, è stata inaugurata la mostra “ Gaudì e La Sagrada Familia. Parabola e Iperbole dell’architettura” promossa dalla Regione Sardegna d’intesa con l’Università ed il Comune di Cagliari. L’esposizione, allestita nella Passeggiata Coperta, Galleria Umberto I, del Bastione di St. Remy, sarà ospitata fino al 19 febbraio con ingresso gratuito tutti i giorni dalle 9:30 alle 21.00.
Nella sua completezza e organicità la mostra viene presentata in anteprima assoluta a Cagliari, prima tappa dell’allestimento che racconta il “farsi” del Tempio incompiuto di Gaudì recentemente consacrato da Papa Benedetto XVI. L’intenzione dell’allestimento è quella di riproporre la spazialità e la sacralità del Tempio: l’architettura di Gaudì trascende il puro aspetto formale visivo e nel comunicare il pathos sembra dialogare con i suoi committenti, il popolo di Dio e Dio stesso. La Sagrada Familia è un cantiere che pulsa e respira da 128 anni. In costruzione dal 1882, è un laboratorio costante di idee, ricerche formali, sperimentazioni: nel 2015 le torri dei quattro evangelisti raggiungeranno i 120 metri e nel 2026, quando saranno completati gli interni e la grande guglia di Gesù, la Sagrada Familia, con i suoi 170 metri, sarà l’edificio più alto di Barcellona.
PROGETTO MOSTRA
La realizzazione del progetto, voluto dalla Regione Sardegna, ospitata nel suggestivo spazio Comunale, promossa dal Rettore dell’Università di Cagliari Prof. Giovanni Melis e dal Dipartimento della Facoltà di Architettura diretto dal Pof. Antonio Tramontin d’intesa con la Fondazione Sagrada Familia, è curata da Angelo Ziranu.
L’ingegnere di Orani, laureatosi a Cagliari, da tre anni fa parte della “grande officina tecnica” della Sagrada Familia diretta dall’architetto Jordi Bonet.
Ziranu ha proposto la Sardegna per ospitare l’evento anche con l’intento di testimoniare le evidenti analogie tra catalani e sardi, entrambi da sempre impegnati nella difesa della propria identità culturale. L’esposizione sull’opera di Gaudì ripercorre in quattro lingue (italiano, inglese, sardo e catalano) l’intera evoluzione della sua architettura a partire dai suoi studi preliminari sulla “natura”, proseguendo attraverso le sue sperimentazioni per concentrarsi sulla Sagrada Familia di Barcellona.
Le tre navate della Passeggiata Coperta del Bastione ospitano le testimonianze dei tre differenti periodi. La prima navata è dedicata al profondo rapporto di Gaudì con la natura e alla sperimentazione nelle sue prime opere che svela il codice del nuovo linguaggio compositivo attraverso immagini, video, testi e modelli. L’importanza che la natura ebbe in tutta la sua opera è attestata da queste citazioni: “Ciò che è in natura è funzionale, e ciò che è funzionale è bello…Vedete quell’albero? Lui è il mio maestro”.
“La natura è la più straordinaria espressione di Dio, parte fondamentale dello spazio sacro che è il racconto di quello che capita tra Dio e l’Umanità”. Antoni Gaudì
La navata centrale ospita i modelli a grandezza naturale della colonna a doppio giro, delle navate del tempio e delle volte paraboliche, nonché i modelli in scala delle torri, degli archi catenari e dei pinnacoli.
La mostra culmina nella terza navata con l’esposizione della cappella che simbolicamente sintetizza lo spazio sacro del Tempio ed è introdotta dall’immagine del portale della Gloria sul quale sono incisi brani del Padre Nostro in 50 lingue, tra cui il sardo.
L’esposizione si conclude con un’immagine futura della Sagrada Familia ultimata, a cura di National Geographic.
ANTONI GAUDI’
Antoni Gaudì, nato a Reus nel 1852, massimo esponente del Modernismo, è considerato l’artista spagnolo più importante del XX secolo. Ebbe una formazione eclettica e fortemente improntata dalla cultura tecnico-artigiana della sua famiglia.
Grande sperimentatore, Gaudì ama utilizzare forme e materiali diversi senza mai ripetersi nelle sue opere. Si appassiona a tutti i tipi di costruzione: palazzi, case, chiese, scuole, monumenti e giardini senza tralasciare alcun dettaglio, disegnando anche mobili, pavimenti, lampade e vetrine. Proprio una vetrina decise della sua fortuna: una vetrina studiata per un negozio di guanti che attirò l’attenzione del ricco industriale tessile Eusebi Güell che divenne suo cliente e futuro mecenate. Tra le tante opere gli commissionò la costruzione del Palacio Güell (1886-1888), senza dubbio, a quell’epoca, la residenza più moderna e raffinata di Barcellona che unisce confort e praticità nella continua ricerca di un habitat a misura d’uomo.
Le sue opere, difficilmente classificabili, caratterizzate da ingegno costruttivo e funzionalità, sono materia viva, pura energia e possono essere profondamente comprese solo considerando la vitalità commerciale, economica e culturale della Barcellona a cavallo tra Otto e Novecento. Gaudì non segue nessuna corrente a lui contemporanea e crea uno stile personale nell’assoluta convinzione che originalità significa ritornare alle origini.
La Sagrada Familia gli viene commissionata all’età di 31 anni e vi si dedica sino alla fine della sua vita, avvenuta nel 1926 a seguito di un incidente.
Antoni Gaudì è sepolto all’interno della Sagrada Familia e, come attesta l’ingegnere Ziranu, la presenza dello spirito del grande architetto pervade lo spazio e l’animo di chi ancor oggi vi lavora.
Nel 1984 alcune sue opere vengono dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO e nel 2002 con “L’Anno Internazionale di Gaudì” si celebra il 150° anniversario della sua nascita.
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